Ciao Andrea…

“Da oggi mi sento più solo.
Ho perso un amico e un grandissimo giornalista d’inchiesta : Andrea Purgatori. Senza il suo coraggio, senza le sue qualità molte nefandezze sarebbero rimaste oscure. Provo un grande dolore, solitudine e un grandissimo rimpianto: non averlo potuto avere con me in Rai. Ci eravamo incontrati pochi giorni fa, con un impegno: rifare le trasmissioni a reti unificate, Rai 3 e La 7, sulla mafia. Come le fecero Michele Santoro e Maurizio Costanzo. Perché non bisogna abbassare la guardia per difendere il Paese e le future generazioni da questo cancro. Ci ritroveremo da qualche parte, Andrea, sono sicuro. E saranno cazzi loro!! Riposa in pace. Un sentito abbraccio ai colleghi di TG LA7 alla sua famiglia da parte mia e di tutta la squadra di Report, che lo stimava.”Sigfrido Ranucci

Quando stamattina ho appreso la notizia,
è stato come fosse scoppiato un fulmine a ciel sereno!
Un vero shock!
“E’ morto Andrea Purgatori R.I.P.”
Ho riletto più volte il post sul social network ripetendomi incredula “Ma noooo! Non è possibile! E’ di sicuro una fake news!”
Non ci volevo credere!
Poi, però, una breve ricerca sul web ha confermato che, purtroppo, era una dolorosa verità!

“Se c’era una persona che ritenevo proprio lontanissima dalla morte quella era Andrea perchè lo vedevo così dinamico invincibile,vitale…
E’ stato uno dei più grandi giornalisti d’inchiesta che abbiamo avuto.
Lui preferiva esser chiamato cronista.
L’inchiesta che ha fatto su Ustica è stata, è, resta e sarà, una delle inchieste più belle di questo paese, uno degli esempi più alti di giornalismo.
Andrea era bravo ogni volta che c’era qualcosa da svelare, da raccontare, nonostante il potere non volesse e, proprio perché il potere non voleva lui si inseriva!
Andrea era una persona libera, era una delle poche persone che meritavano di esser guardate in televisione.
Era uno che faceva delle inchieste coraggiose.
È stato bravo a far rinascere l’interesse attorno al caso di Emanuela Orlandi.
Lui insisteva e insisteva e a forza di insistere scopriva delle cose.
Il giornalista d’inchiesta è quella roba lì!
Aver perduto una persona così bella, così brava, così eclettica e credibile è devastante” Andrea Scanzi

La tragica notizia,è stata data all’ANSA dai figli Edoardo, Ludovico e Victoria.
Secondo quanto riportato da una delle tante testate giornalistiche “Andrea Purgatori è morto nella mattina del 19 luglio a Roma in ospedale dove si trovava, dopo una breve, fulminante malattia”
Però….
E’ davvero una stranissima,inquietante, coincidenza che proprio lui, il GRANDE UOMO delle inchieste, sia morto in una data così particolare : il 19 luglio 2023, trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui morì Paolo Borsellino, reportage
fra i tanti, di cui si è molto occupato…!
Purgatori, classe 1953, è stato (che tristezza parlarne al passato 🥺) uno dei migliori giornalisti investigativi che avevamo in Italia!
Aveva 70 anni e decenni di inchieste straordinarie alle spalle e molte altre avrebbe potuto e dovuto farne…!
Uomo carismatico, appassionato, serio,
rigoroso, attento.
Ascoltava, deduceva, riferiva.
Amava il suo mestiere!
Ha condotto con successo su La7 la nuova edizione di Atlantide che, grazie alla sua conduzione, ha ricevuto il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale.
Era un giornalista raro, di razza, poichè riusciva ad unire la tenacia del cronista della carta stampata con l’abilità di saper raccontare le sue inchieste in maniera accurata, approfondita ma allo stesso tempo semplice, portandole così anche al più ampio pubblico televisivo.

“Per stare in Tv bisogna essere capaci di parlare con chiarezza, saper scegliere un argomento esponendolo apertamente, essere dotati di una forma sintetica dell’esposizione con i giusti picchi su alcuni dettagli, sottolineati vocalmente, per attirare l’attenzione. Sono questi gli elementi base della migliore tecnica espressiva in televisione e Purgatori li possedeva naturalmente, quindi per noi era una sicurezza chiamarlo, sapevamo che avremmo avuto un testimone dei fatti informato, efficace nell’esposizione, sobrio. È quanto di meglio un autore di programmi televisivi possa desiderare”. Corrado  Augias

Atlantide,
era per me, un appuntamento tv fisso, il programma grazie al quale l’ho “conosciuto” televisivamente.
Lo seguivo con grande passione e attenzione
nelle sue sempre intriganti inchieste che, riuscivano a coinvolgere e affascinare anche lo spettatore più disinteressato.
Il suo garbo, la sua grande empatia, il suo stile inimitabile, la sua bellissima voce (che adoravo!) erano per me una piacevole compagnia e mai avrei potuto immaginare nulla della sua grave situazione di salute e sulla sua sofferenza perchè, da grande professionista quale è stato, non ha fatto mai trapelare nulla al pubblico che lo seguiva e amava…
Pur non avendolo mai conosciuto di persona mi ero affezionata ai suoi modi cortesi, era evidente che fosse una grande bella, bravissima e speciale persona!
Mai saccente, sempre professionale e obiettivo non influenzava mai il lettore o lo spettatore con sensazionalismi, svolgeva egregiamente il suo lavoro con tanta dedizione!
Era uno dei (pochi rimasti) giornalisti seri con la “G” maiuscola, faceva del SANO GIORNALISMO, proprio come Sigfrido Ranucci l’altro giornalista che, per le stesse ragioni seguo con altrettanto piacere!

Andrea Purgatori mi è sempre piaciuto. Ha nobilitato la sua professione attraverso una ricerca costante della verità. Non la cercava per se ma per tutti noi, perché un Paese che ha paura della verità, anche della più scomoda come nel caso di Ustica, non è un Paese che può dirsi libero e democratico. La notizia della sua morte mi ha scioccato e addolorato moltissimo. Era una persona necessaria.

Luca Barbarossa

 

I suoi dossier più celebri riguardavano i casi più scottanti del terrorismo internazionale e italiano degli “anni di piombo” e dello stragismo.
Da abile cronista, come amava essere definito, Purgatori ha rintracciato i fili del terrorismo rosso e di quello nero, raccontando numerosi delitti di mafia e depistaggi. Ricostruito la storia della banda della Magliana e quella della Uno bianca.
E poi ancora Moro, la strage della stazione di Bologna, di Capaci, di Via d’Amelio
,il delitto Dalla Chiesa,lo scandalo P2, la morte di Calvi l’attentato al Papa in Piazza San Pietro,
il g8 di Genova, l’Attacco di Pearl Harbor, la bomba a  Hiroshima,il disastro nucleare di Chernobyl,quello

di
Fukushima, il delitto di Meredith Kercher,
l’omicidio Khashoggi,
sono solo
alcuni dei casi di cui Purgatori si è accuratamente occupato nelle sue inchieste giornalistiche e televisive.
Fra le più recenti, uno dei suoi ultimi capolavori televisivi è stato il caso di Mino Pecorelli, ucciso da un sicario di malavita a Roma,la sera del 20 marzo 1979.

“Ad Andrea Purgatori la Magistratura deve molto! Il suo giornalismo d’inchiesta ha contribuito incisivamente nelle indagini contro la criminalità organizzata, e non solo. Roberto Scarpinato

È stato collaboratore di HuffPost e del Corriere della Sera.
Sempre caparbio e coraggioso,instancabile ricercatore della verità storica dei grandi misteri,
Andrea Purgatori non si arrendeva neanche quando sbatteva contro i “muri di gomma” dell’indifferenza, proprio  come nel caso della strage di Ustica avvenuta nel 1980, che resterà una delle più grandi inchieste giornalistiche della storia italiana!  Su questa oscura e controversa vicenda,Andrea  indagò tanto e ne scrisse anche la sceneggiatura del film denuncia “il muro di gomma” (appunto) che basandosi proprio sull’inchiesta del giornalista, sosteneva la tesi che ad abbattere il jet dell’Itavia fosse stato un missile.
Andrea Purgatori è riuscito così, abilmente, a proiettare le sue inchieste anche nel mondo del cinema!
Il film è uscito a undici anni esatti dalla strage di Ustica ed è stato premiato col Ciak d’oro.
Sì, perchè oltre che brillante giornalista Andrea Purgatori è stato anche un geniale “sceneggiatore d’inchiesta”
Fra le sue prime grandi inchieste, come sceneggiatore ricordiamo anche il film
Fortapàsc sul delitto Siani.

“Buon viaggio caro Andrea. La tua commovente umanità, umiltà, rigore, coraggio ed eleganza hanno abbattuto i muri dell’indifferenza e della diffidenza. Ci mancheranno il tuo giornalismo forte e incisivo e la tua mente brillante…Oggi in tanti ci sentiamo orfani” Rula Jebreal

Purgatori scavava nei fatti del passato riportandone alla luce i lati oscuri.
Non si accontentava delle risposte banali, nè delle verità di comodo, proprio come nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, inchiesta per cui ha continuato a indagare fino al suo ultimo respiro.
Un caso che, di nuovo, solo grazie alle sue indagini e alla docu-serie Netflix “Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela” Orlandi, che ha portato il caso sul piccolo schermo e
di cui lui
è stato anche protagonista, è stato finalmente riaperto, illuminando nuovamente un mistero caduto nel buco nero del silenzio da 40 anni.
A febbraio 2023 la serie è stata nominata (per la prima volta in assoluto per una serie italiana!) per un BAFTA (i British Academy of Film and Television Awards, ossia gli Oscar britannici) un grande traguardo!

“Lui prima di essere un giornalista per me era un amico, con me aveva un’amicizia quarantennale.
L’ultima volta che ci siamo incontrati è stato al Senato, quando è stato convocato per discutere sull’eventualità o meno di promuovere la commissione di inchiesta parlamentare sul caso di Emanuela.
Non sapevo in quel momento del suo stato di salute, eppure si percepiva che qualcosa non andava. Ma, nonostante stesse soffrendo, ha voluto essere presente per dare ancora una volta il suo contributo alla causa.
Questo era Andrea.
Il suo intervento sulla necessità di una inchiesta fu chiaro e limpido, di una levatura unica mettendo a tacere i tentativi di alcuni senatori e dello stesso Diddi che insistevano sull’inutilità dell’inchiesta stessa.
Mi mancheràAndrea. Mi mancheràla sua spalla nei momenti di difficoltà e nel proteggermi da quel fango che ultimamente ci arrivava addosso. Mi mancheràquando non potrò mandargli messaggi per chiedergli un parere…
Mi mancheranno anche le sue battute o quando mi scriveva «Daje forza Roma daje» alla fine di qualche partita vittoriosa. Ma soprattutto mi mancheràsentirlo al mio fianco nel portare avanti questa battaglia, che sicuramente vinceremo.
Quando accadrà l’avrà vinta anche lui, perché una parte del merito è certamente anche sua.
E oggi, ricordando l’incoraggiamento che mi davi con quel «Daje Pie’ qualcosa troveremo», ti saluto così: «Daje Andre’, qualcosa troveremo in questa vita e oltre»”. Pietro Orlandi

Ma Andrea Purgatori ha fatto tantissimo altro: oltre che giornalista d’inchiesta, sceneggiatore,docente di sceneggiatura e consigliere degli autori è stato anche Membro dell’Accademia del Cinema Italiano, dell’Accademia europea del cinema e presidente delle Giornate degli Autori.
Ma non solo, Purgatori
era anche un attento ecologista infatti
dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 è stato presidente di Greenpeace Italia.
Al momento della sua scomparsa, inoltre, ricopriva anche la carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza della SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori.

“La SIAE perde un inestimabile professionista che da anni lottava al nostro fianco per la difesa del Diritto d’Autore, nella consapevolezza che difendere questa causa vuole dire sostenere il lavoro e il futuro di chi in Italia crea cultura, conoscenza e ci aiuta ad essere cittadini migliori”Salvatore Nastasi Presidente di SIAE

Con la scomparsa di Andrea Purgatori perdiamo un maestro del giornalismo, perdiamo tantissimo come Paese, più di quanto molti oggi probabilmente immaginano!
Andrea Purgatori ha aiutato tanto in tantissimi. L’Italia gli deve molto!

“Andrea Purgatori piaceva tanto, a tanti. Perché era credibile, perché era autorevole.
Sì, certo, lo aiutavano quell’espressione intensa ma non seria, quella voce che sembrava impostata, ma era proprio la sua, calda e coinvolgente; quella postura autorevole ma non impettita. Questa però era solo la resa formale a cui ,per la verità, Andrea era interessato il giusto. Perché non era un personaggio. Era un cronista diventato narratore di razza, con un patrimonio che i suoi epigoni non potranno avere. Perché se c’è qualcosa di non copiabile, di non replicabile in questo mestiere, è proprio l’esperienza, che si fa autorevolezza.
Sapeva raccontare, come un cantastorie Andrea, quale che fosse la sua tribuna: quella della carta stampata o del teleschermo, in cui la ricerca dell’attenzione di chi ti segue va immaginata, provocata, con quel suo stile piano, chiaro e senza parentetetiche. O quella della sigaretta fuori dallo studio, o della tavolata tra vecchi amici. Ecco, era sempre lo stesso Purgatori, allergico ai trombonismi e alle gerarchie formali, pronto allo sghignazzo e curioso però di ogni storia, cronista sempre, civile sempre, fino alla fine. E rispettato. Perfino gli habitué del post di commiato con foto che li ritrae insieme allo scomparso stavolta si sono astenuti, immaginando il suo “Ma che fai? E spostati”.

Enrico Mentana

Andrea Purgatori, oltre a essere apprezzato e rispettato per la sua professionalità era famoso anche per la sua fine ironia come dimenticare “Fascisti su Marte” il film satirico diretto da
Corrado Guzzanti e Igor Skofic in cui Purgatori fu uno degli interpreti!
In occasione del Carbonara Day, il 6 aprile scorso, il conduttore di Atlantide si era prestato a un divertente siparietto che l’ha visto protagonista di un’inchiesta sulle tracce del “killer della carbonara”.
Ricordo che risi di gusto nel guardarlo e voglio ricordarlo così!

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Ciao Andrea…
Di certo ora conoscerai tutte le verità che hai cercato per tutta la tua vita…
Ancora non riesco a crederci che non ci sei più!
Grazie per aver lottato contro i poteri forti aiutando con le tue indagini chi è stato schiacciato dalla violenza e dalla calunnia.
Lasci una grande eredità e anche un grande vuoto…
Grazie di tutto 💔
R.i.p.

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